BUFALINI
L'allevamento della bufala campana
Entriamo ora nel vivo della nostra tradizione: la bufala.
L'allevamento della bufala in questi ultimi anni ha subito notevoli trasformazioni di tipo strutturale che hanno portato ad una maggiore sofisticazione delle tecniche. Da un allevamento di tipo estensivo, si è passati ad uno di tipo confinato che, pur limitando lo spazio a disposizione delle bufale, è in grado di soddisfare meglio i fabbisogni nelle diverse fasi produttive. La bufala allevata in Italia è, quasi certamente, un raro esempio di una specie la cui evoluzione è inscindibile da quella del suo prodotto: la Mozzarella di Bufala Campana. Il latte di bufala ha una composizione diversa da quella di altre specie animali utilizzate per la produzione di formaggio. Rispetto a quello di vacca e pecora, ad esempio, è più ricco di proteine, di grassi e di calcio. Queste caratteristiche chimiche permettono a chi lo trasforma di ottenere delle rese di caseificazione pari al doppio di quelle che in genere si ottengono con il latte di mucca. Il mercato italiano della mozzarella di bufala viene definito "stagionale", in quanto nel periodo primaverile-estivo la richiesta di prodotto cresce esponenzialmente, anche se la bufala, da un punto di vista fisiologico, sarebbe per natura predisposta alla produzione di latte nei momenti più freddi dell'anno.
Proprio per questo motivo sono state sviluppate tecniche di "destagionalizzazione" riproduttiva delle bufale al fine di fronteggiare la richiesta di mercato. Molta importanza a tal proposito ricopre l'alimentazione e l'integrazione minerale vitaminica sottoposta agli animali. Una buona integrazione nel periodo di transizione, includendo tutta l'asciutta e i primi periodi di lattazione, deve prevedere il giusto bilancio tra la quota minerale dei macroelementi e quella dei microelementi. Tra i macro sono infatti importanti calcio, fosforo, magnesio e potassio nelle giuste proporzioni, mentre tra i micro ricoprono una certa rilevanza soprattutto selenio e zinco per la stimolazione del sistema immunitario, per il supporto metabolico in qualità di antiossidanti e per la prevenzione (selenio) di miodistrofie nei vitelli bufalini. È un animale la cui dieta deve essere caratterizzata da una quota di fibra importante, sia per un motivo prettamente fisiologico (la sua popolazione microbica ruminale presenta una quota importante di batteri celluloso-litici utilizzatori della fibra) che funzionale (più la fibra c'è e viene utilizzata dai batteri, più la percentuale di grasso nel latte si terrà costante).
Oggi comincia a farsi strada l'idea che anche i maschi, che rappresentano circa il 50% delle nascite, rappresentino una risorsa economica non indifferente, grazie alle caratteristiche dietetico-nutrizionali ed organolettiche delle sue carni. Una carne rossa caratterizzata dalla copertura superficiale del grasso, una delle sue peculiarità è di non avere infiltrazioni di grasso all'interno della massa muscolare, ma solo nella copertura esterna, facilmente separabile dal magro anche nei soggetti particolarmente grassi. Dal punto di vista nutrizionale la carne di bufalo è molto simile a quella di bovino: risulta essere mediamente poco più magra e anche il sapore è piuttosto simile, anche se leggermente più dolciastro; rispetto alla carne bovina quella di bufalo ha però consistenza più grossolana, caratteristica distinguibile durante la masticazione.
La carne di bufalo è una carne molto adatta alle esigenze della vita moderna, ottima per le diete alimentari anche legate a patologie come la colesterolemia, con un ottimo rapporto tra grassi saturi e grassi insaturi. È magra e poco calorica. Dal punto di vista minerale è da evidenziare che l'apporto di ferro è del tutto sovrapponibile a quello della carne bovina, mentre da mettere in risalto è il contenuto di potassio, minerale importante per il corretto funzionamento di muscoli e cuore e per la trasmissione degli impulsi nervosi. Per i suoi contenuti di acido stearico e di acido linoleico, ha un contenuto di colesterolo nettamente inferiore a quello dei bovini; possiede inoltre ferro, zinco e cromo, oltre a vitamine B6 e B12. Grazie a queste sue caratteristiche, è un alimento adatto a tutti, ma soprattutto agli anziani, ai bambini, agli sportivi.
La nostra linea di mangimi complementari per bufalini copre l'intero ciclo vitale.
BUF0 SVEZZAMENTO
Mangime completo per svezzamento
Disponibile in sacchi da 25 Kg. Si somministra ai vitelli bufalini in fase di allattamento. Si consiglia di iniziare ponendo a disposizione 50/100 gr capo/giorno. Asportare ogni giorno eventuali residui.
BUF2 ACCRESCIMENTO
Mangime complementare da ingrasso-accrescimento
Disponibile in sacchi da 25 Kg e rinfusa. Si somministra ai vitelli bufalini destinati all'ingrasso in ragione del 0,8-1 % sul peso vivo, dall'inizio della ruminazione a 60-90 giorni prima della macellazione. Fieno ed acqua da bere sempre a disposizione.
BUF3 FINISSAGGIO
Mangime complementare da ingrasso-finissaggio
Disponibile in sacchi da 25 Kg e rinfusa. Si somministra ai vitelloni in ragione dell'1,2-1,5% sul peso vivo da 60-90 giorni prima della macellazione.Fieno ed acqua da bere a disposizione.
BU8001 MANZE
Mangime complementare per manze
Disponibile in sacchi da 25 Kg e rinfusa. Si somministra alle manze in accrescimento in ragione di Kg. 3,5 capo/die unitamente a foraggi di buona qualità come previsto dal piano di razionamento aziendale. Acqua da bere sempre a disposizione.
BA17 BUFALE IN ASCIUTTA
Mangime complementare per bufale in fase di asciutta
Disponibile in sacchi da 25 Kg e rinfusa. Si somministra dalla fine del 7° mese di gestazione a 15 giorni prima del parto in ragione di kg. 2 capo/giorno unitamente a foraggi, insilati e fieno.
BUF7 BUFALE IN LATTAZIONE
Mangime complementare per bufale in lattazione
Disponibile in sacchi da 25 Kg e rinfusa. Si somministra alle bufale in lattazione. La quantità da somministrare dipende dal tipo dei foraggi presenti in azienda.